Life Caring Design per un benessere inclusivo

Con la collezione Hug, Ponte Giulio ha avuto lo scopo di veicolare la sicurezza ed il comfort attraverso i concetti di design e di originalità racchiusi nel contenitore Life Caring Design

Vivere un bel bagno confortevole, in serenità, grazie ad una progettazione inclusiva è il principale obiettivo di Ponte Giulio, sempre più proiettato verso un’utenza residenziale amante della sicurezza e del design.

Trentasette anni di esperienza in un’azienda non sono uno scherzo. Lo sa bene Adriano Scutigliani, responsabile vendite Italia, la cui positività è ancora più contagiosa e prorompente dell’inizio del suo percorso in Ponte Giulio. È sua la voce che ci racconta con grande entusiasmo il presente e il futuro del brand italiano specializzato nella produzione e fornitura di complementi per l’arredo del bagno sicuro.

Ponte Giulio 2023. Cosa ci può dire?

ADRIANO SCUTIGLIANI, Responsabile vendite Italia di Ponte Giulio

«Inizio con una frase di Tonino Guerra: “L’ottimismo è il profumo della vita”. Viviamo in un contesto con molte nuvole nere che si addensano all’orizzonte: noi vogliamo guardare il sereno, ma sempre con una buona dose di realismo. È però sicuro che metteremo più del 100% laddove i risultati dipendono solo da noi. Dove, ad esempio? Il lavoro, le idee, la produzione e l’offerta di servizi che siano efficaci ed efficienti, al passo con i tempi e vicini al cliente, sia rivenditore che utente finale».

Cosa significa, oggi, stare al passo con i tempi? 

«Innanzitutto, contenere i costi, eliminando il superfluo e tutto ciò che non serve per la vendita. E poi, essendo veloci e smart: con tutti gli strumenti che ha a disposizione, il cliente ha bisogno di vedere e decidere al momento poiché la vendita è pura emozione. Noi dobbiamo essere bravi nella nostra proposta e mettere a disposizione una rete capillare di rivenditori sul territorio».

 Cogliamo lo spunto per approfondire il tema dei rapporti con la distribuzione… 

«Sono sempre più strategici e la nostra mission è nella direzione di una proposta per il residenziale, un obiettivo che passa anche attraverso solide partnership con i rivenditori. Fino ad oggi, la distribuzione specializzata ci catalogava come azienda più tecnica che estetica, una realtà per il bagno disabili nei luoghi pubblici e che quindi non trovava grande spazio nella show room.

Grazie alla collezione, Omnia, l’ultima lanciata sul mercato, stiamo compiendo un fondamentale passo in avanti che ci apre le porte delle show room, dove sono decisive le sinergie con la distribuzione che ha quotidianamente in dialogo con architetti, installatori e utenti finali».

Quindi è corretto affermare che state spostando la vostra offerta da “solo sicurezza” a benessere e relax? 

La collezione Solo è stata il passaggio precedente allo sviluppo di Omnia

«Esattamente. In Italia ci sono 14 milioni di persone over 65; tutti potenziali clienti che non vivono una condizione di disabilità ma che hanno sempre più voglia di disporre di un bagno accogliente, funzionale ed esteticamente bello, che li faccia sentire sempre a proprio agio e per questo serve un approccio soft. Il tema chiave è quello del comfort: si pensi anche ai più giovani che dopo una giornata di lavoro hanno piacere di fare la doccia seduti, in relax. Occorre cambiare dialettica e il grande concetto di Life Caring Design, coniato da Ponte Giulio, è quello che si vuole far emergere: un bagno che si prenda cura di tutte le persone che vi entrano».

Alla luce della situazione attuale, come riuscite a rassicurare il vostro cliente? 

«In tempi non sospetti, oltre 15 anni fa, abbiamo portato all’interno dei nostri stabilimenti circa l’80% delle lavorazioni assegnate a terzi. Il controllo e la gestione diretta della produzione e, quindi, anche degli approvvigionamenti delle materie prime, ci ha consentito di evitare tensioni e di limitare i disagi ai nostri distributori, consolidando l’immagine di Azienda seria e proattiva in grado di offrire soluzione ai problemi dei nostri clienti».

Ci parlava di produzione interna…

«Da maggio a dicembre 2021 è stato implementato un nuovo impianto produttivo per la produzione di acciaio zincato riciclato a basso impatto ambientale. Ebbene, oggi siamo in grado di produrre oggetti con questa materia prima europea di qualità assoluta in tempi brevissimi – circa 1 prodotto ogni 80 secondi – grazie a macchine a lavorazione automatizzata a controllo numerico in grado di gestire tolleranze micrometriche. E questa è una grande leva per la distribuzione che può avere la certezza di legarsi a un fornitore, solido e sano, che non dipende da terzi per garantire la qualità dei suoi prodotti».

Quali sono i materiali utilizzati? 

«L’impatto ambientale e la cura della salute dei nostri clienti e dei nostri dipendenti sono temi di fondamentale importanza a cui Ponte Giulio dedica grandissima attenzione e per questo anche la scelta delle materie prime ha un’importanza strategica. Per gli oggetti che devono perdurare nel tempo scegliamo l’acciaio inox, l’alluminio e il poliuretano espanso ad alta intensità e utilizziamo lastre Dupont Corian, un materiale nobilissimo e pregiatissimo, completamente riciclabile».

Ci sembra di capire che l’azienda sia un luogo felice in cui lavorare… 

«Ambienti di lavori salubri e un clima familiare contraddistinguono da sempre l’approccio di Ponte Giulio che si riverbera in modo estremamente positivo su tutti i dipartimenti aziendali».

LA NUOVA COLLEZIONE
Con la collezione Hug, Ponte Giulio ha avuto lo scopo di veicolare la sicurezza ed il comfort attraverso i concetti di design e di originalità racchiusi nel contenitore Life Caring Design. Il secondo passaggio è da identificare nella linea Solo, ed oggi ecco un’ulteriore evoluzione: Omnia, la risposta ad un benessere inclusivo all’interno del bagno per tutta la famiglia e tutte le famiglie, senza alcuna distinzione.

La collezione Omnia, disegnata da Daniele Trebbi, è ricca di elementi versatili e completi che permettono di muoversi in bagno con sicurezza e svolgere attività quotidiane di cura di sé con naturalezza e serenità

La collezione, ricca di elementi versatili e completi che permettono di muoversi in bagno con sicurezza e svolgere attività quotidiane di cura di sé con naturalezza e serenità, è disegnata da Daniele Trebbi. Tra le scelte stilistiche c’è, ad esempio, la modifica della forma dei sostegni da tondo ad ovale.

Il concept di questa linea? Sviluppare un sistema completo per un bagno sicuro, un insieme di prodotti capaci di rispondere alle varie esigenze di questo ambiente. Una collezione, che partendo dalle maniglie di sicurezza, core business di Ponte Giulio, si completa con sedute doccia, mobili contenitori, lavabi, sanitari, specchi con integrati sistemi di igienizzazione dell’aria e richiesta di aiuto.

Un dettaglio della collezione Omnia

Tra i tratti distintivi c’è il total look per le maniglie e una notevole serie di accessori, anche colorati, da aggiungere alle maniglie per arrivare ad un arredo totale che permette di vivere il bagno in assoluta serenità e tranquillità. Altri asset fondamentali sono il concetto di funzionalità e semplicità per la pulizia quotidiana, maggiore richiesta di confort e sicurezza nei bagni, non solo per disabili, ma per tutti. La linea è stata studiata adottando una progettazione inclusiva. L’albergatore, ad esempio, non sa chi andrà ad occupare le stanze, ma sa che sarà sempre una persona diversa con differenti esigenze.

È un ulteriore passo avanti nel nostro percorso strategico strumento di dialogo con la distribuzione che può proporre soluzioni per tutti. Il designer Daniele Trebbi ha spiegato:

«Le maniglie Omnia hanno una forma particolarmente ergonomica e permettono l’inserimento di alcuni accessori come porta asciugamani, gancio, portarotolo e mensole. Non sono più solo ausilio di sicurezza, quindi, ma elemento completo multifunzione per una presa sempre a portata di mano. Tutti i prodotti che completano la linea rispondono a un segno minimale e a colori che garantiscono il facile inserimento in vari contesti stilistici».

L’INSTALLATORE COME FIGURA CHIAVE

Come puntualizza Scutigliani «Sul nostro tipo di prodotto il “fai da te” è pericolosissimo. Per questo il professionista che per noi ha primaria importanza è l’installatore, non a caso chiamato spesso “installatore di fiducia”, il tramite principale per arrivare all’utente finale attraverso il nostro rivenditore. Dedichiamo molta attenzione al rapporto con lui, aiutandolo ad aumentare la conoscenza dei nostri prodotti. Inoltre, stiamo sviluppando politiche che mettano in condizione l’installatore di avere tutti i supporti possibili, come piccoli manuali cartacei al banco di vendita o feedback sulle modalità di progettazione».