I meccanismi di incentivazione e le soluzioni offerte dalle case produttrici, che consentono di adottare spessori ridotti, rendono applicabile il passaggio al radiante anche nei casi di riqualificazione di un impianto esistente. Ecco perché la richiesta di installare o modificare l’impianto utilizzando i pannelli radianti ci viene spesso sollevata direttamente dalla committenza.
Considerati tra le tecnologie più efficienti nel campo della climatizzazione, gli impianti di riscaldamento a pannelli radianti sfruttano il principio dell’irraggiamento per riscaldare o raffreddare l’ambiente. Con un unico sistema è possibile climatizzare in tutte le stagioni; infatti, grazie alla temperatura dell’acqua che passa nei tubi è possibile riscaldare l’ambiente d’inverno e raffreddarlo in estate.
Oltre al risparmio energetico, presentano anche vantaggi estetici: non pongono vincoli, non limitano la libertà d’arredo, consentendo così il più razionale utilizzo dello spazio disponibile; non creano spostamenti d’aria e di polvere; possono essere integrati con impianti già esistenti.
Gli impianti a pannelli radianti possono essere collocati sia a soffitto che a parete, ma la soluzione maggiormente diffusa ad oggi è quella dell’impianto radiante a pavimento.
Impianto a pannelli radianti, come funziona?
Una volta realizzati i circuiti a servizio dell’unità immobiliare sarà possibile esercitare le corrette regolazioni in funzione dei parametri di progetto agendo sui collettori di distribuzione.
Il debimetro/valvola micrometrica viene fornita di solito già presente su ogni singolo circuito del pannello del collettore con il passaggio completamente aperto. Durante il passaggio del flusso termovettore, l’astina posta all’interno si sposta visibilmente verso il basso rendendo possibile la lettura della portata sulla scala graduata.
Per poter tarare la portata di ogni singolo circuito, si riduce il passaggio del fluido ruotando manualmente la ghiera in senso orario fino ad ottenere il corretto valore della portata. Per poter consentire un corretto bilanciamento, è consigliabile eseguire la preregolazione a impianto spento.
Con l’avviamento dell’impianto si dovrà procedere all’affinamento delle regolazioni ai valori di progetto. Si rende necessario per l’esecuzione delle tarature che i flussimetri siano perfettamente leggibili e puliti.