Nel segno dell’acqua, il restauro del Kaffeehaus di Boboli

Tornano all’antico splendore le fontane di Ganimede e la Grotticella del Kaffeehaus, il cui restauro è la prima parte del progetto architettonico di recupero del Kaffeehaus, la caffetteria in puro stile viennese al centro del giardino di Boboli, a Firenze.

Un gioiello del Settecento

«Dopo una prima campagna di restauri, condotta dal 2004 al 2005, che ha messo in sicurezza la struttura e recuperato il colore originale – il “verde lorenese” della facciata – ha spiegato il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, adesso vogliamo dare nuova vita all’edificio ripristinandone la funzione di luogo di ristoro e al contesto botanico e paesaggistico, che già possiamo ammirare e vivere in tutta la sua bellezza: un contesto davvero unico che ricorda e racconta, ancora oggi, la civilizzazione europea del Settecento, di cui Firenze fu uno dei massimi fulcri».

La centralità dell’acqua

«L’acqua ha da sempre avuto un ruolo centrale nella storia di Boboli» ha specificato Bianca Maria Landi, curatrice del patrimonio botanico e coordinatrice del Giardino di Boboli. «Ridare vita alle sue fontane è restituire dignità e voce a uno degli elementi fondamentali e imprescindibili che ne caratterizzano l’identità».

La fontana monumentale posta nell’area antistante la salita che porta al Kaffeehaus, e fa parte dei primi interventi di restauro, iniziati alla fine del 2017 e da poco conclusi, della struttura settecentesca voluta dal Granduca Pietro Leopoldo alla sommità del Giardino di Boboli, subito sotto il bastione settentrionale del Forte di Belvedere. Inoltre è stato attuato il ripristino funzionale e impiantistico dell’apparato idraulico, su cui faremo un approfondimento in seguito, i lavori sono stati svolti da Termoclima di Claudio  Piccione.

È stata restaurata anche la Grotticella del Kaffeehaus: incassata al centro del muro di sostegno alle due rampe di scale “a tenaglia” che portano all’edificio,  era stata concepita per infondere un senso di piacevole frescura prima di entrare nel padiglione.

Dopo averla liberata dalla erbe infestanti è apparso evidente che nulla restava dell’antico impianto idrico che inumidiva le pareti. L’acqua che fuoriusciva dalle originarie 110 canne di piombo era ormai ridotta a un timido e debole sgorgo: sono state quindi introdotte nuove tubazioni, opportunamente forate per ricreare una generosa e suggestiva gocciolatura sui massi. I lavori sono stati svolti da Berchielli Gino S.a.s. 

Un restauro a 360 gradi

Per la sistemazione a verde dei balzi di fronte al Kaffeehaus, si è intervenuti anche sull’impianto di irrigazione e sul drenaggio, ed è stato ripristinato il manto erboso, tramite un’idrosemina con una mescolanza di semi opportuni.

Presentato dagli architetti Mauro Linari e Claudia Gerosa il progetto definitivo che riguarderà esterni ed interni, illuminazione, messa a norma degli impianti, e tutto il necessario perché questo gioiello architettonico recuperi la sua funzione originale di caffè elegante.

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