È stato recentemente pubblicato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato il documento Indagine conoscitiva sul settore del teleriscaldamento (IC 46), a conclusione dell’indagine avviata nel dicembre 2011 dall’Autorità, con lo scopo di verificare l’esistenza di criticità concorrenziali nel settore del teleriscaldamento e valutare l’opportunità di prevedere interventi antitrust tesi a ristabilire condizioni concorrenziali, relativamente alle modalità di determinazione del prezzo del calore, alle incentivazioni concesse, alle facilitazioni dell’allacciamento alla rete di TLR e alle difficoltà di disconnessione. Più in generale, l’indagine è volta a delineare la situazione del servizio di teleriscaldamento sotto un profilo giuridico e suggerire interventi di carattere normativo e/o regolatorio finalizzati ad una sua più corretta sistematizzazione. Dalla ricerca è emerso che circa metà della produzione di calore proviene dagli impianti a cogenerazione a combustibile fossile (che rappresentano solo il 30% della capacità installata). Gli impianti a fonte rinnovabile e le pompe di calore, pur rappresentando solo il 10% della capacità disponibile, hanno contribuito per oltre un quinto del calore generato. Il rimanente quarto del calore generato proviene dalle caldaie di integrazione e riserva o di base a combustibili fossili (che costituiscono circa il 60% della capacità installata).