Secondo il rapporto dell’International Energy Agency (IEA), se i Governi manterranno i loro impegni in materia di energia e clima, nel 2030 le pompe di calore peseranno per quasi la metà nella riduzione totale dell’uso di combustibili fossili per il riscaldamento degli edifici. La loro quota di mercato globale raddoppierebbe, passando da un decimo a quasi un quinto.
Gli obiettivi del REPowerEU prevedono il raddoppio della diffusione delle pompe di calore nell’UE entro il 2026, il che si tradurrebbe, secondo i calcoli dell’European Heat Pump Association (EHPA), in 60 milioni di pompe di calore installate entro il 2030, compresi gli attuali 17 milioni.
«Questi numeri sarebbero ancora più elevati se i Governi aumentassero i loro obiettivi in linea con il target di 1,5°C di incremento della temperatura concordato a livello internazionale», si legge nel rapporto “Future of heat pumps” dell’IEA, presentato il 30 novembre a Bruxelles con il contributo dell’European Heat Pump Association (EHPA).
«Due settimane fa la COP27 ha sottolineato l’urgente necessità di un’azione più rapida per contrastare il cambiamento climatico, e il rapporto IEA sottolinea che le pompe di calore rappresentano l’elemento principale per un riscaldamento decarbonizzato, flessibile e affidabile», ha dichiarato Thomas Nowak, Segretario generale di EHPA. «Ci auguriamo che il messaggio sia ascoltato dai Paesi di tutto il mondo e che sia seguito da una rapida azione sul campo».
«Le pompe di calore sono una parte indispensabile di qualsiasi piano di riduzione delle emissioni di CO2 e dell’uso di gas naturale, oltre a una priorità urgente dell’Unione Europea», ha dichiarato il Direttore esecutivo dell’IEA, Fatih Birol. «La tecnologia è collaudata e testata, anche nei climi più freddi. I decisori politici dovrebbero sostenere questa tecnologia, che in questo momento sta vivendo uno slancio senza precedenti. Le pompe di calore saranno fondamentali per garantire a tutti il riscaldamento delle proprie abitazioni durante questo inverno e il prossimo, per proteggere le famiglie e le imprese vulnerabili dai prezzi elevati e per raggiungere gli obiettivi climatici».
Per garantire il successo delle pompe di calore, i Governi e il settore devono puntare a renderle l’opzione di riscaldamento e raffreddamento più accessibile, liberando la catena di approvvigionamento e potenziando i programmi di formazione. IEA afferma inoltre che la certezza delle politiche è fondamentale per il settore; un punto che EHPA ha ripetutamente fatto presente all’UE chiedendo in particolare un piano d’azione globale per accelerare la diffusione delle pompe di calore.
Anche Assoclima ha collaborato attivamente alla stesura del report IEA, partecipando a un workshop di consultazione e alla stesura del testo, proponendo integrazioni ai contenuti. Per questo motivo è stata menzionata come fonte (capitolo 3.4 “Manufacturing constraints”, pag. 79).
Il rapporto completo “Future of heat pumps” è scaricabile da questo link.