Riduttori di pressione di primo e secondo stadio

riduttori di pressioneCaleffi (Fontaneto d’Agogna, NO) presenta i riduttori di pressione PN40.

Il fenomeno della cavitazione, troppo spesso sottovalutato, è tipico degli impianti idraulici e si manifesta con la formazione di piccole bolle di vapore, il cui rapido collasso può provocare seri danni alle tubazioni ed ai vari componenti dell’impianto stesso. Molto spesso, l’origine di questo fenomeno, negli impianti idrici, è da ricercarsi nell’eccessivo rapporto di riduzione tra la pressione in entrata dall’acquedotto pubblico e quella all’interno dell’utenza. Da qui infatti deriva un’elevata velocità del fluido tra l’otturatore e la sede del riduttore di pressione, ciò comporta un abbassamento della pressione locale, raggiungendo la tensione di vapore del liquido e quindi la formazione di microbolle. Una volta superato l’orifizio del riduttore, il flusso perde velocità, generando lo scoppio delle cavità createsi, danneggiando anche la stessa valvola.

Per questo motivo Caleffi ha sviluppato la serie 5360, riduttori di pressione PN40, in grado di svolgere al meglio questo compito e resistere a maggiori pressioni di monte rispetto ai prodotti tradizionali. Normalmente, il rapporto di riduzione, ovvero il rapporto tra la pressione di monte e quella di valle, consigliato per evitare la cavitazione nei riduttori di pressione è di 3:1. Tale valore limite comporta, in caso di pressioni di monte molto elevate, l’utilizzo di due riduttori di pressione installati in serie, questi prendono il nome di riduttore di primo stadio e riduttore di secondo stadio. Per meglio rendere il concetto, ad esempio, si consideri di avere una pressione di monte di 36 bar e di doverla ridurre fino ai 4 bar di una normale utenza domestica, utilizzando un solo riduttore di pressione si otterrebbe un rapporto di 9:1, molto oltre al limite di cavitazione del componente. Utilizzando invece due componenti distinti si otterrebbe, grazie al riduttore di primo stadio, un abbassamento da 36 a 12 bar, rispettando il rapporto di 3:1, mentre quello di secondo stadio, installato a valle del primo, dovrebbe portare la pressione dai 12 bar già ridotti ai 4 bar necessari all’utenza, rispettando nuovamente il rapporto di 3:1 ed evitando così il pericolo della cavitazione. Questa specifica serie di riduttori di pressione è stata inoltre realizzata con particolari tenute in PTFE e corpo rinforzato, che gli consentono di essere impiegata in servizio continuo con pressioni di monte fino a 40 bar.

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