Valvole e rubinetteria, le riflessioni di AVR sull’attualità del comparto

valvole e rubinetteriaLa continua ascesa dei costi delle materie prime allarma l’intero comparto delle valvole e della rubinetteria rappresentato da Avr, associazione federata Anima Confindustria. Unitamente al problema dei prezzi, da ormai oltre un anno si registra una costante carenza di materiali, creando a catena ritardi nelle consegne dovuti a rallentamenti nella produzione.

Circa il quadro attuale del comparto, Sandro Bonomi, presidente di Avr afferma che: «Il settore del valvolame e della rubinetteria è sempre stato un fiore all’occhiello della meccanica italiana, considerato tra i primi al mondo, riuscendo a superare crisi economiche come nel 2008 e le chiusure dettate dalla pandemia da Covid-19. La situazione attuale rischia però di compromettere duramente la buona salute delle imprese. Oltre al problema delle materie prime, sempre più introvabili e dai prezzi esorbitanti, anche l’export delle nostre aziende potrebbe subire un duro colpo.

Oltre alla situazione geopolitica attuale che sta danneggiando aziende di tutti i settori, dobbiamo considerare che la Russia rappresenta per molte aziende del comparto della rubinetteria e del valvolame una delle prime mete di destinazione dei propri prodotti. Come Avr, discuteremo di questo e altri temi a Bruxelles il prossimo 9-10 maggio all’assemblea generale del Ceir, l’associazione europea delle imprese produttrici di valvole e rubinetti, focalizzandoci sul tema dell’economia circolare e su come rendere le aziende europee maggiormente indipendenti dalle forniture russe».

Per quanto riguarda il ramo delle valvole industrialiAndrea Villa, vicepresidente Industriali Avr dichiara: «Il nostro settore è strettamente collegato all’edilizia e alla realizzazione di opere pubbliche, specialmente nel settore idrico. Avr sta lavorando da oltre un anno per portare all’attenzione delle istituzioni la richiesta di compensazione dei costi nei contratti pubblici anche per forniture e servizi.

Come sottolineato da Anima in audizione alla Camera, pur apprezzando le clausole di revisione introdotte dal DL Sostegni-ter all’esame del Senato, nell’attuale formulazione sono esclusi interventi per compensare l’aumento dei prezzi negli appalti di servizi e forniture. Tale incongruenza risulta incomprensibile se si considera che i contratti di servizi e forniture hanno subìto, analogamente a quelli dei lavori, gli impatti del rincaro dei prezzi. L’auspicio di Avr è quindi quello che si intervenga il prima possibile per sanare questa vera e propria lacuna normativa e permettere una disciplina uniforme per tutti i contratti pubblici».

Il vicepresidente della sezione Cromato Avr, Maurizio Bellosta, denuncia «la carenza e il rincaro spropositato dell’ottone, un materiale fondamentale per il nostro settore. Considerata l’attenzione sempre maggiore sul tema della riduzione dei consumi e la salvaguardia delle risorse, ci auguriamo almeno per i prossimi due anni il rinnovo del Bonus idrico, misura che incentiva le tecnologie più recenti della rubinetteria in un’ottica di risparmio della risorsa idrica. Passa anche da queste misure la lotta allo spreco di acqua».

Secondo il vicepresidente del ramo Bronzo/Ottone Avr, Renato Brocchetta, «dopo la crisi causata dal Covid stavamo iniziando a vedere una ripresa, ma con l’ulteriore impennata dei costi delle materie prime, già carenti nei mesi scorsi, il rischio di bloccare interi settori per la mancanza di materiali da lavorare è molto elevato. Auspichiamo che il nuovo fondo per le compensazioni adottato dal Governo possa dare una mano al nostro comparto e calmierare i prezzi».

Infine, il vicepresidente della sezione Raccordi Avr, Ermanno Tanghetti afferma: «Il nostro è un settore trasversale che riguarda le installazioni e le applicazioni dei componenti nei quattro comparti. Negli ultimi mesi le aziende si trovano in forte difficoltà a soddisfare la domanda a causa di ritardi e mancanza di componentistica lungo la catena di approvvigionamento. L’aumento dell’energia e dei prezzi delle materie prime stanno anche riducendo la marginalità delle aziende mettendo a rischio la possibilità di effettuare investimenti tangibili (per esempio nuovi impianti produttivi) ed intangibili (come formazione del personale, servizi, marketing, ecc.).

Continuare a produrre diventa sempre più complesso, non solo per il nostro settore, ma per tutte le imprese della manifattura italiana. Si auspicano interventi urgenti atti a calmierare i costi dell’energia e delle materie prime e garantire la reperibilità delle materie prime stesse».