C’è anche ENEA tra i partecipanti al progetto europeo EEPLIANT3, nato per individuare violazioni su etichettatura ed ecodesign dei prodotti elettrici.
Non tutti i prodotti elettrici sul mercato rispettano le normative europee sull’etichettatura e sull’ecodesign. È quanto emerge dai risultati del progetto europeo EEPLIANT3 (Energy Efficiency Compliant Products), al quale hanno partecipato diverse autorità di vigilanza del mercato e organizzazioni, tra cui ENEA.
Il progetto mira ad accrescere la consapevolezza tra i produttori sull’importanza di una progettazione ecocompatibile per garantire sicurezza ed efficienza energetica dei prodotti, contenendo i costi in bolletta e le emissioni di CO₂, ma anche per tutelare i consumatori e rafforzare la fiducia nelle politiche Ue in tema di efficienza energetica.
Dai risultati del progetto emerge anche la necessità di una risposta tempestiva da parte del legislatore e delle autorità nazionali per attuare meccanismi più efficaci di sorveglianza del mercato, garantendo una diffusione più ampia del Regolamento quadro sull’etichettatura energetica (2017/1369), della direttiva sulla progettazione ecocompatibile (2009/125) e dei regolamenti applicativi di prodotto, senza ambiguità interpretative.
Nell’ambito del progetto sono stati verificati il livello di efficienza energetica e le prestazioni di sei categorie di prodotti: condizionatori e ventilatori; asciugatrici; scaldabagni e serbatoi per l’accumulo di acqua calda; unità di ventilazione; sorgenti luminose; apparecchi per il riscaldamento.
Le ispezioni effettuate hanno evidenziato numerose non conformità, già riscontrate nelle precedenti edizioni del progetto EEPLIANT, in particolare relative a prestazione ed etichettatura energetica, scheda del prodotto e altra documentazione utile. Di conseguenza, le autorità di vigilanza sono intervenute con diverse misure, che vanno dagli avvertimenti ai divieti di vendita.
“Il numero di prodotti coperti da requisiti di progettazione ecocompatibile e di etichettatura energetica è raddoppiato negli ultimi anni tanto che si è deciso, rispetto alle precedenti edizioni del progetto, di allargare la platea degli apparecchi da monitorare per assicurare la loro conformità alla legislazione europea”, osserva la ricercatrice Milena Presutto del Dipartimento ENEA Efficienza energetica.
“È bene precisare, però, che la percentuale di non conformità rilevata dall’azione di EEPLIANT3 non riflette la situazione complessiva del mercato europeo dei prodotti coinvolti: infatti le autorità di sorveglianza del mercato – continua Presutto – si sono intenzionalmente concentrate sulla selezione dei modelli sospettati di avere una maggiore probabilità di non conformità. Nonostante ciò, i risultati indicano chiaramente la necessità di migliorare la conoscenza sui requisiti di ecodesign ed etichettatura energetica, incrementando la cooperazione tra operatori economici e autorità di sorveglianza del mercato”.