House of Rohl. 100% fatto a mano

Il brand Victoria + Albert Baths è riconosciuto a livello mondiale per le vasche da bagno realizzate nell’esclusivo materiale Quarrycast™ lucidato a mano: una lavorazione che rende i prodotti estremamente brillanti, resistenti ai colpi, caldi al tatto, facili da pulire e particolarmente leggeri rispetto alle vasche costruite con altri materiali

Tutto è iniziato nel 1983 grazie all’imprenditore americano Ken Rohl che, colpito e affascinato dal design dei bagni e delle cucine europei, ha gradualmente costruito una storia di successo importando i migliori prodotti dall’Europa e da tutto il mondo con il progetto House of Rohl.

Con un adorabile accento inglese, James Stickley, EU Sales Manager di House of Rohl, ci ha racconta­to l’attualità dell’azienda che brilla sotto il nome del­la proprietà Fortune Brands. Ma sono tanti altri i nomi protagonisti di questa famiglia di marchi per bagni e cucine: Per­rin & Rowe, Victoria + Albert Baths, Shaws of Darwen e Riobel.

Rompiamo il ghiaccio con una delle ultime novità?

James Stickley, EU Sales Manager di House of Rohl

«Tra gli ultimi arrivi possiamo menzionare il nuovo Hawkshaw, un lavello a doppia vasca frontale, ma con la parete divisoria sfal­sata: la più grande delle due ciotole è quindi pari a più del dop­pio di quella più piccola, mentre la parete è alta 10 cm e la pro­fondità del lavandino è di 20 cm.

Si tratta di un prodotto del marchio Shaws, che dal 1897 produce lavandini di argilla refrat­taria a Darwen (Lancashire), nel nord dell’Inghilterra; alcuni mo­delli sono stati realizzati per la prima volta anche oltre 100 anni fa. Infatti, i miei nonni avevano proprio un lavello Shaws, un mo­dello che c’è ancora oggi. Sono prodotti fatti per durare una vi­ta: il lancio di un nuovo lavello Shaws è ancora più speciale».

Com’è realizzato?

«Utilizzando le stesse tecniche di sempre: una miscela perfet­ta di argilla refrattaria, versata manualmente in stampi realizzati nello stesso stabilimento; ogni lavello viene poi finemente mo­dellato a mano. Un lavello in argilla refrattaria viene cotto più a lungo (36 ore) e a una temperatura più elevata (1.200° C) rispet­to a un lavello in porcellana, al fine di ottenere una lucentezza profonda e una finitura molto resistente».

Hawkshaw è un lavello a doppia vasca frontale, ma con la parete divisoria sfalsata: la più grande delle due ciotole è pari a più del doppio di quella più piccola

Ci sono altri lavelli da segnalare?

«Restando in tema di doppia vasca, c’è il modello Ribchester, davvero molto popolare grazie alla parte anteriore scanalata: un lavello tradizionale in un ambiente moderno, che si abbina al pluripremiato miscelatore Armstrong di Perrin & Rowe».

Vogliamo parlare di questo rubinetto particolare?

«Perrin & Rowe sta rivoluzionando la propria nicchia di riferimen­to (ovvero la rubinetteria tradizionale inglese dallo stile tendente al classico). L’ultima versione di Armstorng, che stiamo presen­tando per il mondo bagno, è una serie di rubinetti in ottone, il cui look industriale si fonde con un certo design d’epoca. Incar­na una sorta di “industrial revolution”».

Com’è nata l’idea?

Il modello Armstrong

«Il design di ispirazione industriale ha le sue radici nella trasfor­mazione dei magazzini abbandonati di Manhattan, che più di 50 anni fa sono diventati studi e spazi di lavoro per artisti come Andy Warhol. I dettagli che si trovano in ogni elemento del de­sign di Armstrong incarnano la grazia geometrica: le maniglie riprendono la silhouette delle bobine un tempo utilizzate nel­la creazione di tessuti, mentre l’elegante curva del beccuccio completa un look di sobria eleganza».

È stata sviluppata un’intera gamma?

«La collezione è composta da rubinetti, pilette per vasche, ac­cessori e soluzioni doccia in finiture lucidate a mano, che porta­no in bagno uno stile classico e senza tempo. La collezione Ar­mstrong è una delle gamme più complete che Perrin & Rowe abbia mai lanciato».

Non è l’unico brand di rubinetteria che proponete, giusto?

Il modello Riobel

«Esatto. C’è anche Riobel, il marchio canadese famoso per aver integrato nei miscelatori la cartuccia coassiale termostatica, che permette un bilancio costante del flusso della doccia. I prodot­ti per cucina e bagno di questo brand sono molto conosciuti in Nord America, tanto da essere al centro dello sviluppo di pro­getti pluripremiati, che coniugano una brillante ingegneria e uno stile architettonico dalle influenze europee e nordamericane».

Invece, passando alle vasche?

«Il brand è Victoria + Albert Baths, riconosciuto a livello mondiale per l’utilizzo dell’esclusivo materiale Quarrycastlucidato a ma­no, che rende le vasche da bagno estremamente brillanti, re­sistenti ai colpi, calde al tatto, facili da pulire e particolarmen­te leggere. Il catalogo offre oltre 30 modelli freestanding, dal più classico al moderno, ponendosi come punto di riferimento per il settore. Lo scorso marzo, inoltre, abbiamo presentato la nuova collezione di vasche e lavabi Lussari».

Cosa può raccontarci a riguardo?

«Il nome Lussari deriva da una vetta delle Alpi italiane, sopra la città di Tarvisio. La collezione è composta da sette vasche e tre modelli (freestanding, ad angolo e a parete) che condividono la stessa forma interna. Sono disponibili diverse dimensioni, oltre al lavabo abbinato Lussari 55».

La collezione Lussari è composta da sette vasche e tre modelli (freestanding, ad angolo e a parete), che condividono la stessa forma interna

La vasca ad angolo incuriosisce molto…

«Si tratta del formato più suggestivo. Ha lo stesso profilo ester­no snello della vasca freestanding, mentre si inserisce perfetta­mente in un angolo per massimizzare lo spazio disponibile nel bagno. Il formato back-to-wall Lussari combina invece un profi­lo elegante con un design moderno e salvaspazio: viene instal­lato contro il muro per una tenuta stagna».

Altre novità in merito al mondo vasca?

«Victoria + Albert Baths ha lanciato nuove tonalità cromatiche per le vasche tradizionali e contemporanee (Edge, ionian, Bar­celona, Vetralla2, Shropshire): prodotte nella finitura bianca na­turale a partire da uno stampo unico, possono essere persona­lizzate in quasi 200 colori RAL in versione opaca o lucida».

C’è qualche recente case study da segnalare?

«I nostri prodotti sono utilizzati già in tanti alberghi nel mondo e in Italia. Ne sono un esempio i bagni del Boutique Hotel Marina Riviera o di The Hoxton Roma».

È cambiato qualcosa a livello logistico dopo la Brexit?

«Assolutamente no. Siamo un gruppo con un’organizzazione strutturata di spedizioni in Europa, per cui i tempi delle conse­gne, garantite in pochi giorni, sono rimasti gli stessi».

House of Rohl e la distribuzione
L’azienda si avvale in Italia di una rete di rivenditori selezionati, che stanno inserendo a catalogo più brand di House of Rohl, oltre al noto Victoria + Albert.

A oggi esistono quindi client partner multibrand, ma anche flagship store, cui bisogna aggiungere il nuovo showroom aperto in Olanda e a Chelsea Harbour Design Centre, a Londra. «Per noi gioca un ruolo fondamentale essere titolari della materia prima. Un vantaggio che piace molto anche ai nostri clienti distributori, che possono contare su una veloce produzione customizzata», conclude Stickley.